lunedì 15 febbraio 2016

Poscia, più che 'l dolor, poté il digiuno


              La tragica paternità del Conte Ugolino                                  



                                                            
                                              

                                         
                                                   

"Poscia, più che 'l dolor, poté il digiuno "(If. XXXIII v. 75 ) è il verso con il quale il Conte Ugolino della Gherardesca conclude la narrazione della terribile agonia che i suoi figli ed egli stesso subirono. 

Dante, durante il suo viaggio ultraterreno, lo incontra mentre è immerso fino al collo nel ghiaccio del Cocito, come tutte le anime dannate di chi ha tradito la patria.

"La bocca sollevò dal fiero pasto": a Dante si presenta la terrificante immagine di due dannati conficcati in una buca, con uno dei due intento a divorare il cranio dell'altro.

In questo sfondo di estrema violenza, uno dei dannati è disposto a parlare affinché Dante possa riferire, nel mondo dei vivi, la tremenda fine cui fu sottoposto e perché il suo racconto rechi infamia al responsabile di tanta disumanità. Egli è il Conte Ugolino, e l'altro dannato, di cui sta rodendo il capo, è l'Arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, colui che lo aveva accusato di tradimento e imprigionato, con due  figli e  due nipoti, nella Torre della Muda a Pisa.

Ugolino racconta di un sogno premonitore: l'Arcivescovo Ruggieri, insieme ad altri Pisani esponenti del partito ghibellino, insegue, in una battuta di caccia, un lupo e i suoi lupacchiotti, i quali, stanchi per l'inseguimento,stanno per essere ghermiti da cagne fameliche.
Risvegliatosi, sente i figli chiedere del pane.

Il triste presagio si avvera: nell'ora usuale del pasto si sente chiudere l'uscio della torre. Chiaro segnale per i prigionieri della morte che è stata loro destinata.

Consunti dalla fame, muoiono uno dopo l'altro i figli e i nipoti. Rimasto solo, Ugolino brancola per due giorni sui loro corpi , prima di morire a sua volta.

Il sogno premonitore, le implorazioni dei figli, la fame e poi la morte costituiscono un crescendo che culmina nell'inquietante ambiguità delle ultime parole: "Poscia, più che 'l dolor, potè il digiuno".

Parole che indicano che la morte sia sopraggiunta a causa della fame o che possono autorizzare l'ipotesi della tecnofagia, quindi il padre che mangia i figli?

Ambedue le letture sono legittimate dalla struttura formale del testo, né esistono sicure attestazioni storiche a favore dell'una o dell'altra.
A vantaggio della prima interpretazione, il fatto che, quando nel marzo del 1289 la prigione fu aperta, i prigionieri furono trovati morti da poco e, presumibilmente, insieme, mentre l'antropofagia avrebbe potuto mantenere in vita il Conte più a lungo e, soprattutto, avrebbe rivelato tracce evidenti sui cadaveri.

Di contro esiste una cronaca pisana, contemporanea agli eventi, in cui si legge: "E così morirono di fame tutti e cinque...e quivi si trovò che l'uno mangiò delle carni dell'altro".
E' fuori dubbio che questa lettura aggiunge un tassello  al motivo del mangiare/essere mangiati che percorre tutto l'episodio, anche se il cannibalismo necrofilo di Ugolino non sembra coerente con il suo eroico profilo di padre protettore ma  impotente.

Indubbiamente la soluzione macabra e raccapricciante ci spaventa, ma appare in perfetta sintonia con il tema del cibo, proprio di tutto il canto, e con il gesto simbolico, da parte di Ugolino, del mangiarsi le mani per disperazione ("ambo le mani per lo dolor mi morsi") e, soprattutto, con i gesti voraci e bestiali con i quali la vicenda si apre e si chiude ( "La bocca sollevò dal fiero pasto" e " riprese il teschio misero co' denti/ che furo a l'osso, come di un can, forti".

Per noi moderni, quello dell'antropofagia resta un tabù che origina sentimenti di orrore e di rifiuto, ma forse nel Medioevo, come è possibile ricavare da numerose testimonianze,  il cannibalismo era ritenuto un atto orribile ma non infrequente.

Ma cosa pensava Dante, o meglio cosa ha voluto che noi pensassimo?

La risposta parrebbe pendere a favore della tesi del cannibalismo, in quanto tanti sono i particolari descrittivi che convergono in questa direzione, dal gesto iniziale di Ugolino che solleva la bocca dal "fiero pasto" a quello finale per cui addenta il cranio dell'Arcivescovo.

Evidente allusione al cannibalismo si può evincere dal verso in cui il Conte si morde le mani per la disperazione e i figli si offrono come cibo "Padre, assai ci fia men doglia/ se tu mangi di noi. Tu ne vestisti/ queste misere carni, e tu le spoglia"pensando che il padre lo facesse per "voglia di manicar".

Dante certamente non si spinge ad affermare esplicitamente il fatto, ma lo insinua, con reticenza al fine di accrescerne l'orrore e il mistero.




lunedì 25 gennaio 2016

QUANTI DIMENTICATI NEL "GIORNO DELLA MEMORIA" !



E' giusto che ogni 27 Gennaio, "Giorno della Memoria" si ricordi e si rifletta sul genocidio più tristemente famoso del '900, ma è altrettanto giusto che non ci si dimentichi delle vittime di tanti altri genocidi perpetrati nella storia dell'uomo.

Il termine " genocidio" fu coniato nel 1944 dal Professore Raphael Lemkin, ebreo polacco, per definire la Shoah, l'Olocausto, lo sterminio sistematico degli ebrei da parte dei nazisti. Lo stesso termine si può estendere ad eventi tragici e sanguinosi che hanno annientato interi popoli in diverse epoche della vita dell'umanità.

Di seguito un elenco che, purtroppo, si allunga ogni anno di più.

Perché non iniziare dal magnifico popolo romano che rase al suolo città e massacrò intere popolazioni nelle guerre di conquista?

Che dire del grande Giulio Cesare durante la campagna in Gallia?

E che dire della tanto acclamata scoperta dell'America, origine dello strazio patito da popoli indigeni di grande civiltà?

Siamo solo all'inizio, il mostruoso elenco continua...
  • In Amazzonia quasi 800.000 indios , vittime di angherie e violenze.
  • Genocidio dei Catari: uomini, donne e bambini, accusati di eresia, massacrati per volontà della Chiesa Cattolica.
  • Genocidio degli Aborigeni australiani:nel 1778 contro persone pacifiche e inermi. Uno dei più crudeli e dimenticati.
  • Olocausto Nero: la deportazione di 10 milioni di schiavi neri, strappati dalla loro terra per lavorare i campi dell'America del Nord e del Sud.
  • Indiani del Nord e del Sud America : genocidio immortalato e spesso acclamato nei libri, nei film, nei fumetti.
  • Guerre Herero: genocidio compiuto dai tedeschi fra il 1904 e il 1907 in Manibia, colonia africana della Germania.
  • Genocidio Armeno: compiuto dai Turchi che consideravano gli Armeni "nemici della patria". Il numero dei morti tra il 1915 e il 1916 è stato stimato tra il milione e il milione e mezzo.
  • Genocidio Greco : sempre da parte dei Turchi a danno dei Greci che abitavano in Turchia.
  • Genocidio dei popoli della Cina: Nel 1900 la rivolta dei "Boxer" causò oltre 30.000 morti, in gran parte cristiani. Sono almeno 48 milioni i cinesi caduti sotto il regime di Mao tra il 1949 e il 1975.
  • Genocidio dei Rom: da sempre perseguitati, gli zingari vennero considerati dai nazisti esseri inferiori. Ne morirono centinaia di migliaia nei campi di sterminio.
  • Genocidio dei popoli dell'Indonesia: fra il 1965 e il 1967 quasi 1 milione di comunisti indonesiani eliminati dalle forze governative. Tra il 1974 e il 1999, 250.000 persone della popolazione di Timor-Est eliminate da gruppi paramilitari filo-indonesiani.
  • Genocidio dei popoli della Russia: tra il 1924 e il 1953 non meno di 20 milioni di russi sono eliminati durante il terrore comunista di Stalin.
  • Genocidio del popolo ucraino:compiuto da Stalin. Lasciate morire di fame tra i 7 e 10 milioni di persone.
  • Genocidio della Nigeria: una guerra civile fra il popolo Igbo e il governo nigeriano porta 2 milioni di vittime.
  • Genocidio in Congo:carneficina ignorata compiuta dai Belgi per fini commerciali.
  • Genocidio in Cambogia: 3 milioni di morti fra il 1975 e il 1979, vittime di Pol Pot e dei Khmer rossi.
  • Genocidio dei popoli dell'America Latina: dalla Rivoluzione Messicana ai "desaparecidos" oltre 1 milione di vittime della violenza di Stato dei regimi sudamericani.
  • Genocidio del Ruanda: nel 1994 milioni di morti a colpi di machete durante la lotta fra le bande di etnia hutu e la minoranza tutsi.
  • Genocidio della Bosnia: fra il 1992 e il 1995 più di 250000 morti.I dirigenti comunisti serbi si rendono colpevoli di pulizia etnica nei confronti dei musulmani bosniaci. Il massacro di Srebenica è considerato uno degli stermini di massa più sanguinosi avvenuti in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
  • Genocidio del popolo iracheno: nel 1998 1 milione di morti, tra i quali 560 mila bambini, a causa dell'embargo internazionale e della politica di Saddam Hussein.
  • Genocidio del Darfur: teatro di guerra dal 2003. La regione del sud-ovest del Sudan viene sconvolta da una sanguinosa guerra tra la maggioranza nera e la minoranza araba. Morte più di 400 mila persone e quasi 3 milioni di sfollati.
Non si hanno ancora cifre attendibili sulle vittime dei genocidi e delle pulizie etniche compiute in Liberia, Sierra Leone, Angola, Libano, Corea del Nord, Sri Lanka, Haiti, Tibet...un fiume di sangue che scorre sempre più impetuoso a causa di quell'animale dall'indole scellerata che è l'uomo.






domenica 17 gennaio 2016

MANEGGIARE CON CURA : IL "DARK SIDE " DI INTERNET

                                    





Internet è uno strumento efficace e rapido per chi voglia soddisfare il proprio bisogno di conoscenza.
Lo stesso strumento è, però, anche a disposizione di chi vuole utilizzare la Rete per svolgere attività illegali e realizzare comportamenti criminali.

Urge una profonda riflessione sulla smisurata potenza di questo mezzo.

Negli ultimi anni si sono estesi a macchia d'olio gli episodi in cui gruppi di giovani, dopo aver filmato le proprie cosiddette "ragazzate ",talvolta veri e propri  crimini, ne hanno poi diffuso le immagini su Internet. 
In tal modo, le immagini delle vittime, spesso in situazioni umilianti e non sempre consenzienti, vengono esposte al mondo e fatte circolare con rapidità incontrollabile. 

L'associazione di stampo mafioso e il terrorismo internazionale sono stati i primi soggetti criminali a intuire le potenzialità di Internet, ma uno dei problemi più gravi relativi all 'uso della Rete è l'adescamento telematico, soprattutto la pedofilia e l'omicidio.

I siti dedicati ai pedofili sono numerosi e molto frequentati da soggetti che, incapaci di interagire con bambini reali, cercano un contatto virtuale per adescarli mentre navigano in Rete.

Nel 2000 le indagini congiunte della polizia italiana e quella russa hanno sgominato una banda di pedofili e assassini seriali di bambini. A capo del gruppo un uomo d'affari moscovita.
I contatti con i clienti avveniva su chat o per e-mail e, dopo aver scelto il materiale desiderato da un catalogo in Rete, i pedofili pagavano l'importo richiesto, soprattutto attraverso la Western Union.

A. De Florio ne "Il supermarket dell'orrore" scrive che fra i tanti orrori messi a disposizione in Rete, figuravano una bambina nuda impiccata, una ragazza impalata su un albero e un neonato squartato.

Il caso Liam Youens

Il caso di Liam Youens è il primo caso di omicidio totalmente pianificato e organizzato tramite Internet.
Per un intero decennio Youens studia il modo migliore di uccidere una ex compagna di liceo di cui aveva perso le tracce, "colpevole" di non aver corrisposto il suo amore morboso e ossessivo. Durante la lunga preparazione dell'omicidio, Youens versa una ingente quantità di denaro per pagare servizi di ricerca online che gli forniscono data di nascita della donna, codice fiscale, indirizzo, numero telefonico e varie informazioni su gusti e abitudini.
Il 15 Ottobre 1999, Liam Youens uccide la donna nello studio dentistico presso cui lavora, scaricandole addosso tutti i colpi della sua pistola.

Il caso James Edward Robinson

J.E. Robinson è il primo serial killer che ha catturato le sue vittime tramite Internet.
Robinson, costruendosi un'identità virtuale di uomo di affari, prometteva a donne in difficoltà lavoro e assistenza. Dopo aver instaurato un rapporto di fiducia con la potenziale vittima, Robinson iniziava a richiedere giochi sessuali "virtuali", finché non riteneva che fosse arrivato il momento adatto ad un incontro reale, durante il quale torturava e uccideva le sue vittime.

Il caso Armin Meiwes

Armin Meiwes, tecnico informatico, nel 2001 utilizza Internet per prendere contatto con la sua vittima tramite un annuncio in Rete. La vittima, un ragazzo, si reca a casa del suo assassino che lo uccide e mangia pezzi del suo corpo.


Da non dimenticare gli ultimi casi italiani di uomini maturi, ammalati di AIDS, che adescano donne e bambini, costringendoli a rapporti sessuali non protetti, per infettarli del virus HIV.


Internet, pur rimanendo un magnifico strumento da maneggiare con cura, non presenta soltanto un "dark side", un lato oscuro.

Per esempio, nella scuola ha assunto una grande importanza pedagogica per la facilità e rapidità che offre nella ricerca di notizie. Ma, anche qui, con problemi e rischi a cui gli insegnanti dovrebbero prestare attenzione: da una parte, il pericolo che i ragazzi vengano travolti da un eccessivo numero di dati, non sempre corretti e obiettivi, dall'altra, che Internet non favorisca il costituirsi di un senso critico.

L'immenso potere di questo mezzo può servire anche a finalità politiche.

Per esempio, nel 2007 ha avuto luogo in Birmania una ribellione pacifica, guidata da alcuni monaci buddisti, contro la dittatura militare al potere nel paese da decenni. Il regime, pur tentando di bloccare i principali nodi di rete Internet , per evitare la diffusione di informazioni sulle atrocità commesse dall'esercito nel tentativo reprimere la ribellione, non è riuscito ad ostacolare la circolazione delle informazioni in tutto il mondo.

Altro esempio è quello della Cina, dove la Rete rappresenta una delle maggiori espressioni del dissenso, malgrado il controllo del governo sulle comunicazioni via Internet.