sabato 31 gennaio 2015

HO BUTTATO IL CIBO E MI SENTO POTENTE

                             

                                           I disturbi alimentari e i siti Pro-Ana





I disturbi del comportamento alimentare sono in crescita, soprattutto nel mondo occidentale, dove l'ideale di magrezza e perfezione fisica è sempre più diffuso.
Mietono vittime, prevalentemente, fra le donne più giovani, colpendo in ogni strato sociale.

Il disturbo è spesso legato a problemi emotivi, come carenza di autostima, difficoltà di accettazione del sé, socializzazione problematica, e ad una distorta percezione del proprio corpo, avvertito sempre come sgradevole.

Tenere sotto controllo e perdere peso, equivale alla soluzione di ogni problema.  

"Sono un po' di giorni che non scrivo perché mi si è rotta la bilancia e quindi non ho la minima idea di quanto peso e sto letteralmente impazzendo! Bruttissimo no avere il controllo di quello che mi succede" scrive una ragazza sul suo blog.
Si diffondono a macchia d'olio siti Pro-Ana, blog e forum in cui le ragazze parlano del loro rapporto con il cibo e con il corpo, descrivendolo non come un problema, ma come una scelta, una filosofia di vita.

I gruppi di discussione on-line si configurano come comunità virtuali esclusive,m dove è ammesso solo chi condivide i principi della filosofia Pro-Ana: esaltazione del dimagrimento assoluto e del distacco dal cibo. Qualsiasi cedimento è condannato come sintomo di debolezza e come tradimento verso la causa anoressica.

Il movimento Pro-Ana nasce negli Stati Uniti tra il 1998 e il 1999 e approda in Europa negli anni immediatamente successivi, toccando prima l'Inghilterra, la Francia, la Spagna, per giungere in Italia nel 2003.
Ana è una dea venerata, simbolo di ferrea volontà e bellezza irraggiungibile.

Ana è potente ed impone il suo decalogo:
  • Se non sei magra, non sei attraente
  • Essere magri è più importante che essere sani
  • Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra
  • Non puoi mangiare senza sentirti colpevole
  • Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo
  • Devi contare le calorie e ridurne l'assunzione di conseguenza
  • Quello che dice la bilancia è la cosa più importante
  • Perdere peso è bene, guadagnare peso è male
  • Non sarai mai troppo magra
  • Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo
Ana invia messaggi farneticanti alle sue adepte:

"Sono con te quando ti svegli al mattino e ti seguo durante il giorno. A scuola, quando la tua mente vaga, riconta le calorie della giornata. Sei mia e solo mia. Senza di me non sei nulla. Non combattermi, sono il tuo bene più grande".

Ana, la dea sacerdotessa e filosofa, istigatrice ad un suicidio di massa, detta ancora le sue volontà:

"Ti dirò di non mangiare e mi darai retta. Altre volte mi disobbedirai e ti farò sentire veramente in colpa. Vai al bagno, dove aprirai il rubinetto e ti costringerai a vomitare. Presto imparerai che sono nel controllo, dicendoti di prendere pillole dimagranti, dicendoti quanto sei grassa, dicendoti quello che realmente la gente bisbiglia oltre la stanza. Mi amerai a tal punto che non racconterai niente a nessuno di me. Se lo fai...".


La pericolosità di questi siti web consiste nell'incentivare patologie bulimico-anoressiche e contribuire a rendere abituale l'espressione del disagio attraverso il sintomo alimentare.

Una ragazza scrive:"Sento di essere sempre più sola insieme alla mia malattia che mi sta consumando corpo e cervello, la mia mente ne è completamente invasa. Un'unica ossessione: il digiuno.

 Vengono diffuse diete dall'apporto calorico al di sotto della soglia di sopravvivenza:

  • Una mela al giorno per 10 giorni
  • Pranzo: 15 g. di mozzarella. Cena: 10 g. di prosciutto cotto
  • Pranzo: 2 l. di brodo, 16 g. di pane, 1 mela. Cena: 15 g. di insalata, 10 g. di pane, i mela
  • Colazione: 1 pompelmo. Pranzo: 2 salatini, 4 bastoncini di carote, 4 gambi di sedano, 3 cucchiaini di senape. Cena: mezza tazza di yogurt senza grassi e senza zuccheri ( totale 202 calorie).

Chi digiuna consiglia anche come fare i conti con i crampi della fame:

"Dai pugni allo stomaco, così la fame ti passa" ; "Accovacciati come una palla finché lo stomaco non smette di brontolare".

Si legge ancora: "La cosa peggiore non è morirne, è sopravvivere, andare a letto e sperare di non svegliarsi più il giorno dopo, perché sai che dovrai affrontare un altro giorno di lotta con la malattia, una sofferenza infinita, una continua forma di malessere. Quelle che muoiono per me sono le più fortunate".

Il docente e ricercatore Antonio Casilli, che ha guidato un team di studiosi in Francia e Gran Bretagna, spiega che i siti più che glorificare l'anoressia, sono dei self-help, luoghi che compensano i disservizi della sanità.
Lo studioso aggiunge che la censura, l'oscuramento dei siti sarebbe inefficace, anzi dannoso, dato che il tentativo della community di nascondersi allo sguardo dei censori, la sottrarrebbe anche al controllo medico che, attraverso i contenuti, potrebbe meglio comprendere le dinamiche della patologia.
Casilli, infine, sottolinea il valore positivo della comunità virtuale: se la malattia comporta la perdita della volontà di condividere il momento del pasto, il confronto, all'interno di quei siti, rappresenta l'unica opportunità di recuperare una sorta di convivialità e condivisione della propria esperienza del cibo.

Immenso rispetto per le opinioni di un illustre scienziato, ma l'esperienza quotidiana, in famiglia e a scuola, l'osservazione diretta e attenta di genitori e docenti, dolorosamente insegna che siti, blog, forum funzionano da vero tam-tam, offrendo facilmente un falso senso di appartenenza e promuovendo la diffusione della malattia.

Riteniamo necessario un intervento tempestivo, se il proprio figlio ha effettuato una tale ricerca sul web: bisogna rivolgersi subito a strutture accreditate, dove è possibile trovare medici in grado di riconoscere i sintomi della malattia e iniziare un lungo, faticoso, e non privo di ricadute, percorso verso la guarigione.
La terapia cognitivo-comportamentale, anche associata ad una farmacologica, risulta, a quanto pare, un trattamento di provata efficacia.




L'anoressia e la bulimia, sono erroneamente percepite come patologie prettamente femminili, in realtà riguardano anche gli uomini. La Visnoressia, l'anoressia del genere maschile, non si manifesta, sempre, allo stesso modo dell'anoressia femminile.
La ragazza anoressica, pur sottopeso, si vede talmente grassa da decidere di non mangiare fino a mettere in pericolo la propria vita, l'uomo, invece, ricorre, in taluni casi, ad un eccessivo esercizio fisico e all'uso di prodotti che incrementano la massa muscolare. Agendo in questo modo, il ragazzo si sentirà protetto, riuscendo a mascherare insicurezze e difficoltà psicologiche.


Bisogna rivolgersi immediatamente ad uno specialista, perché quanto prima si interviene, maggiori sono le probabilità di contrastare queste letali malattie psichiatriche.

                        


  






Nessun commento:

Posta un commento