giovedì 12 giugno 2014

NON È UNA RAGAZZATA

DIFFAMAZIONE ON-LINE SU FACEBOOK                                                            
                                                             
30 Maggio 2014: pubblicazione Commissioni Esami di Stato.
Valanga di commenti su Facebook, piazza virtuale utilizzata dagli studenti in rete .
Offese gratuite, racconti non veri, lesivi della persona e della professionalità di tanti docenti.
Così uno studente: "Non possono punirci .Una cosa è facebook, un’altra è la scuola". Proprio per niente, mio ingenuo studente!
Qualunque insulto può raggiungere un numero altissimo di persone: e più estesa è la platea, più grave è il reato. Caro studente, questa è diffamazione!

Ai fini dell’integrazione del reato di diffamazione, anche a mezzo Internet, è sufficiente che il soggetto la cui reputazione è lesa sia individuabile da parte di un numero limitato indipendentemente dalla indicazione nominativa è quanto chiarisce la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza 16 Aprile 2014, n.16712. E la stessa Cassazione ribadisce che il reato di diffamazione non richiede il dolo specifico ma la consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell’altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza anche soltanto di due persone.


Cari miei accomodanti genitori, non definite il reato commesso dai vostri figli una ragazzata ,perché non è così.
Un consiglio: documentatevi, vigilate per evitarvi  grandi amarezze e per proteggere i vostri figli da gravi danni presenti e futuri.
E soprattutto : insegnate ai vostri figli il rispetto per il prossimo.



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