mercoledì 7 ottobre 2015

IN DUE E' MEGLIO


Il killer ammaliatore e la "folie a deux"




Com'è possibile che donne si innamorino di un assassino, di un uomo simbolo di violenza?

Stasi, Parolisi, Sollecito, Izzo, Vallanzasca, Maniero, tutti destinatari di centinaia di lettere d'amore.

Non è un mistero che negli Stati Uniti, il condannato a morte attragga il sesso femminile e che le donne inglesi sognino una storia d'amore, anche a distanza, con stupratori e omicidi.

Il fenomeno è supportato da esiti scientifici.


Durante una ricerca, il cervello di donne single è stato scannerizzato mentre venivano loro mostrate foto maschili: i volti più minacciosi erano percepiti come i più attraenti, in quanto attivavano le aree del cervello deputate alla valutazione del rischio.

Ce lo spiega il darwinismo il successo evolutivo di questo istinto primordiale.

Quando non esisteva alcuna legge, l'uomo forte e violento era quello più adatto a fornire protezione alla donna. Anche se oggi la società ha posto ai margini il violento, l'istinto primordiale è sopravvissuto.

Come spiegare questo fenomeno sociale in costante aumento? Smania di protagonismo? Sindrome della crocerossina? Incapacità di relazionarsi sessualmente con l'altro, come prodotto di un vissuto emotivo negativo esperito con la figura paterna?Disturbo della sfera affettiva?

Le serial killer groupies sono donne che hanno spesso vissuto in un contesto familiare disfunzionale, dove i loro bisogni emotivi sono rimasti inascoltati o repressi, a causa della presenza di un padre violento o abusante e una madre passiva e remissiva.
Per alcune donne, il serial killer, condannato a morte, rappresenta l'uomo ideale perché una relazione con lui è fonte di sicurezza, in quanto da dietro le sbarre non potrà far loro del male.
Il sentimento risulta idealizzato, puro e non necessita di un contatto fisico.

Sheila Isenberg nel suo libro Women who love men kill tratta la tematica, mettendo in relazione la scelta di un partner problematico con una rigida educazione religiosa,politica e sessuale.
Sono le donne con scarsa autostima, bisognose di essere amate come non lo sono state mai nel periodo infantile, quelle soggette a preferenze sessuali devianti di tipo predatorio.

Il termine scientifico  ibristofilia, attrazione morbosa verso coloro che hanno compiuto crimini efferati ,viene coniato e utilizzato dallo psicosessuologo John Money nel suo Lovemaps: clinical concepts of sexual/erotic health and pathology, paraphilia in childhood, adolescence and maturity.

Da ricordare il caso di Carol Anne Boone, della scrittrice Sondra London, dell'editorialista Doreen Lioy che sposa Richard Ramirez, detenuto nel braccio della morte.

Caso di particolare interesse è quello di Veronica Compton, attrice e drammaturga che, nel 1980, instaura un rapporto epistolare con Kenneth Bianchi, al fine di fargli valutare una sceneggiatura scritta da lei su un serial killer donna.
Bianchi, da perfetto manipolatore mentale, convince la Compton a partecipare ad un piano criminale che lo avrebbe dovuto scagionare dalle accuse.
La Compton viene condannata all'ergastolo e Bianchi sposa un'altra donna.

Il primo caso registrato della sindrome della Groupie del serial killer è datato 1895, quando William Henry Theodore Durrant, detto il Demone di Belfry fu oggetto delle attenzioni di diverse donne durante il processo.

La medesima parafilia potrebbe avere un ruolo essenziale nella creazione di coppie di serial killer costituite da un uomo manipolatore e da una donna sottomessa, attratta dalla virilità emanata dall'assassino.

Alla base è la sindrome chiamata in psichiatria Disturbo psicotico condiviso, più conosciuta come folie a deux.

Il primo a descrivere questa particolare condizione fu Legrand du Saulle nel 1871.

Nella coppia la personalità dominante, l'elemento attivo, l'induttore impone la propria autorità sull'indotto, sulla personalità  sottomessa, soggetto meno intelligente e più suggestionabile.

Perché si verifichi la follia a due sono necessarie altre due condizioni descritte da Lasegue e Falret:
  • I due soggetti della coppia devono trascorrere un certo periodo della loro vita in uno stesso ambiente, condividendo modo di vivere e interessi.
  • Il delirio deve basarsi su attività concrete e mantenersi nella sfera della realtà.
La follia a due può essere consumata da coppia uomo/donna ( il legame fra i due soggetti è quasi sempre di tipo erotico-sentimentale), coppia uomo/uomo ( in maggioranza assoluta, non necessariamente soggetti omosessuali), coppia donna/donna (il caso più raro, la natura del legame è sessuale).
Estremamente rari sono i casi di coppia madre/figlio e padre/figlia.

Nel Nord Italia, un caso di follia a due ha visto protagonisti Wolfang Abel e Marco Furlan, due ragazzi appartenenti all'alta borghesia.

Dal 1977 al 1984 uccidono ventisette persone, utilizzando come firma la sigla Ludwig, per rivendicare l'omicidio di omosessuali, prostitute, vagabondi, drogati, considerati dai due assassini rifiuti della società, moralmente indegni, socialmente dannosi.





PIERA DENARO





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