Sono vicini a noi, accadono di continuo e stanno subendo un tragico e rapido incremento. Maturano all'interno di una piccola comunità, di piccoli nuclei sociali come coppie, famiglie, condomini: sono gli omicidi di prossimità.
Il giornalista e scrittore Luigi Bernardi nel suo "Il male stanco. Alcuni omicidi quotidiani e quello che ci dicono",affronta il problema, ricostruendo quattordici omicidi, tra i più conosciuti degli ultimi anni.
Storie di uomini che uccidono fidanzate e mogli, di madri che ammazzano i figli, di figli che si sbarazzano dei genitori, di piccole beghe condominiali che sfociano in crudele forza vendicativa, di cadaveri di scomparsi trovati, quasi sempre per caso, in angoli poco visibili, ma sempre vicini al luogo dove tutto ha avuto inizio.
Il male stanco. La stanca quotidianità del male.
Il male, dunque, ha perso la sua fermezza, la sua solidità?
La società è allo sbando? Ha smarrito i suoi punti fermi, i suoi modelli e valori di riferimento?
Fatuità, inconsistenza,incongruenza: per finire una storia d'amore o per cercare di mantenerla, per risolvere un litigio fra condomini o colleghi, individui, "apparentemente normali", si trasformano in feroci assassini.
Individui apparentemente normali, si diceva.
Anche i vicini di casa dei carnefici e delle vittime descrivono situazioni normali e ritengono l'accaduto imprevedibile e incomprensibile.
Perché è accaduto un determinato evento e cosa lo ha scatenato?
Il termine più utilizzato ed abusato è " raptus".
Anche gli studiosi della mente umana lo ritengono un termine senza senso psichiatrico, ma molto utile a chi fa le perizie, per giustificare azioni di grande violenza, attenuare la gravità del fatto e la colpa di chi le commette.
Individui apparentemente normali, si diceva.
Anche i vicini di casa dei carnefici e delle vittime descrivono situazioni normali e ritengono l'accaduto imprevedibile e incomprensibile.
Perché è accaduto un determinato evento e cosa lo ha scatenato?
Il termine più utilizzato ed abusato è " raptus".
Anche gli studiosi della mente umana lo ritengono un termine senza senso psichiatrico, ma molto utile a chi fa le perizie, per giustificare azioni di grande violenza, attenuare la gravità del fatto e la colpa di chi le commette.
A questo punto, la parola allo scienziato, prima ancora che alla giustizia.
Malattia mentale? Malattia sociale?
La malattia mentale può trasformare uno stimato padre di famiglia in un feroce assassino?
Si, a quanto pare.
La malattia psichica annebbia il pensiero ed arma la mano, ma spesso non dà segni premonitori, segnali riconoscibili o comportamenti eccessivi.
Neanche la famiglia,i colleghi di lavoro, i vicini si accorgono dell'esistenza di una bomba ad orologeria.
Non fermiamoci, però, alla patologia mentale. Mettiamo anche in ballo la malattia sociale, o forse meglio, il crescente disagio sociale prodotto dalla caoticità dell'esistenza.
Ecco tornati alla stanchezza del quotidiano, al male stanco, al male banale, alla banalità del male.
Banale è anche che i corpi di persone da tempo scomparse, vengano ritrovati, fortuitamente, a due passi da casa, banale è pure che manchi sempre qualcosa: o l'assassino, o l'arma del delitto o il movente.
O esiste, forse, il delitto perfetto?
No, non esiste il delitto perfetto, ma esistono le indagini imperfette.
Oggi, con i mezzi di cui la scienza dispone, teoricamente, tutti i casi sono risolvibili.
Se non si arriva alla conclusione, diciamolo pure, qualcosa o qualcuno non ha funzionato.
Piera Denaro
Malattia mentale? Malattia sociale?
La malattia mentale può trasformare uno stimato padre di famiglia in un feroce assassino?
Si, a quanto pare.
La malattia psichica annebbia il pensiero ed arma la mano, ma spesso non dà segni premonitori, segnali riconoscibili o comportamenti eccessivi.
Neanche la famiglia,i colleghi di lavoro, i vicini si accorgono dell'esistenza di una bomba ad orologeria.
Non fermiamoci, però, alla patologia mentale. Mettiamo anche in ballo la malattia sociale, o forse meglio, il crescente disagio sociale prodotto dalla caoticità dell'esistenza.
Ecco tornati alla stanchezza del quotidiano, al male stanco, al male banale, alla banalità del male.
Banale è anche che i corpi di persone da tempo scomparse, vengano ritrovati, fortuitamente, a due passi da casa, banale è pure che manchi sempre qualcosa: o l'assassino, o l'arma del delitto o il movente.
O esiste, forse, il delitto perfetto?
No, non esiste il delitto perfetto, ma esistono le indagini imperfette.
Oggi, con i mezzi di cui la scienza dispone, teoricamente, tutti i casi sono risolvibili.
Se non si arriva alla conclusione, diciamolo pure, qualcosa o qualcuno non ha funzionato.
Piera Denaro