Il fenomeno degli scomparsi
Sono circa 30 mila gli scomparsi in Italia: è un allarme sociale in
forte crescita negli ultimi anni.
Il Governo ha già provveduto a contrastare l’emergenza, nominando Vittorio Piscitelli, nel gennaio 2014, Commissario Straordinario per i casi di persone scomparse.
Il Prefetto Piscitelli è coadiuvato da un Ufficio ad hoc nell’attività
di raccordo con gli organismi internazionali, al fine di uno studio comparato
del fenomeno, della promozione di iniziative di ricerca e di coordinamento
delle attività operative.
Il fenomeno, secondo gli esperti,
tende a crescere in ragione della crisi economica: operai, lavoratori
dipendenti, manager, imprenditori, ricercatori sono usciti forzatamente dal
mondo del lavoro.
Tutta questa umanità, preda delle difficoltà economiche e del disagio
psicologico, decide di abbandonare tutto e allontanarsi anche dalla famiglia e
dagli affetti, circondata dall’ indifferenza generale.
A questi allontanamenti volontari, bisogna aggiungere la scomparsa di anziani afflitti dall’Alzheimer, di donne vittime di violenza, di immigrati
e di minori.
Fenomeno strettamente collegato è quello dei ”cadaveri senza nome”,
per la maggior parte migranti annegati, che sostano per mesi nei vari obitori
italiani in attesa di identificazione.
Popolano “la terra degli
scomparsi” anche i cosiddetti “minori non accompagnati”. Sono
bambini e adolescenti che arrivano, senza i genitori, sulle nostre coste sui
barconi.
A causa di un fallimentare sistema di accoglienza, spesso riescono a
fuggire dalle comunità alle quali vengono affidati.
Non è trascurabile neanche il numero dei bambini rapiti da un genitore che, in conflitto con il coniuge, fa
perdere le proprie tracce e quelle del figlio.
Quello dei bambini “ingoiati
dal nulla” è un fenomeno mondiale, solo negli Stati Uniti si segnalano ogni
giorno oltre 2000 sparizioni.
Migliaia di minori sono immessi
nel circuito della prostituzione, grazie anche a compiacenti agenzie di
viaggi che offrono “allettanti pacchetti turistici”. La pratica è diffusissima
in Thailandia, Filippine e Brasile.
In India si rapiscono i bambini
per venderne gli organi. A Bombay, su un quotidiano locale ci sarebbe una
rubrica, dove chiunque può chiedere un rene, una cornea, un pezzo di cute…
Si fa un’offerta, si segnano gruppo sanguigno e recapito e, a quanto
pare, si viene contattati entro brevissimo tempo.
Ne consegue che centinaia di bambini ogni anno subiscono l’espianto di
organi vitali.
Anche Facebook si mobilita per
far fronte al problema. Il noto social network invia degli Amber Alert, un allarme diramato a tutta la ”community”, in caso di sospetto rapimento di un minore. Gli avvisi appaiono nei New
Feeds degli utenti che risiedono nelle zone più vicine alla località dei
presunti rapimenti.
Il sistema Amber Alert prende il nome da Amber Renee Hagermann, una bambina di nove
anni rapita ed uccisa nel Texas nel 1996.
Mentre l’Amber
Alert è attivo in America e in alcuni Paesi dell’Europa, in Italia abbiamo il numero 116000, una linea telefonica del
Ministero dell’Interno gestita da Telefono Azzurro, destinata a chiunque voglia
segnalare la scomparsa di un minore italiano o straniero.
La drammaticità del fenomeno, forse ancora non del tutto percepita
nella sua complessità, richiede un intervento sinergico tra le istituzioni e le
tante associazioni che nascono spontaneamente sul territorio.
Per combattere ogni forma di violenza sui minori, oltre agli
interventi tempestivi, occorrono anche urgenti revisioni e perfezionamenti sul
piano sanzionatorio.
Piera Denaro
Nessun commento:
Posta un commento